Il problema dei Muridi infestanti

Conosci il tuo nemico
Ratti e topi a causa delle malattie che veicolano e dei danni che provocano all'ambiente, agli animali domestici e alle proprietà, possono essere considerati l'ultimo grande nemico animale dell'uomo moderno.
Le esche a base di anticoagulanti sono le armi più efficaci, economiche e di minore impatto ambientale.
Altre armi sono le trappole a colla e le trappole meccaniche, il cui impiego è indicato ove è preferibile non usare veleni e dove è necessario un risultato rapido.

 

 

Rattus norvegicus

Ratto grigio, Ratto di fogna,
surmolotto

Rattus rattus

Ratto nero, Ratto delle soffitte

Mus musculus domesticus

Topolino domestico

Peso medio:

300 g fino a 500 g

200 g

12-25 g

Lunghezza corpo testa:

21-27 cm

15-22 cm

6-9 cm


Coda:

17-23 cm

18-25 cm

7-10 cm

Occhi:

piccoli

grandi, sporgenti

piccoli

Mantello:

ruvido e rado, grigio scuro, grigio bruno sopra, grigio chiaro sotto

sul dorso nero grigiastro, area ventrale bianco

variabile, dorso grigio, ventre e fianchi più chiari

Forma orecchie:

corte e pelose

grandi, quasi nude

grandi, quasi trasparenti

Feci:

simili a capsule circa 20 mm

fusiformi fino a 12 mm

come bacchette 3-6 mm

Dieta alimentare:

onnivoro mangia fino a 30 g al giorno

onnivoro mangia fino a 28 g al giorno

mangia poco e spesso fino a tre grammi al giorno

Ricovero:

scava tane sotterranee, vive in comunità

tra i muri soprattutto in luoghi alti, soffitte, granai, anche sugli alberi

nelle case, in anfratti, dentro le derrate in piccole comunità

Durata media vita:

da 3 a 6 anni

da 3 a 6 anni

da 2 a 4 anni

Maturità sessuale:

2-3 mesi

2-3 mesi

1-2 mesi

Piccoli per figliata:

6-12 individui

4-12 individui

5-10 individui

Figliate per anno:

fino a 7

fino a 6

fino a 7

Topi campagnoli e Arvicole

Oltre alle precedenti specie di muridi, dette commensali perché vivono a stretto contatto con l'uomo mangiando alla sua mensa, vi sono altre numerose specie di roditori Arvicolache possono creare molti danni nelle coltivazioni agricole, negli orti e giardini. Spesso si nutrono delle parti carnose delle piante soprattutto di tuberi e bulbi oppure rodendo la corteccia ad anello alla base degli alberi portandole alla morte. Quasi tutte le specie possono essere combattute con esche posizionate all'interno delle gallerie.

 

GLI ANTICOAGULANTI

Gli anticoagulanti sono stati la svolta fondamentale nella lotta ai muridi. La ragione del loro successo è legata al ritardo con cui si manifesta la loro azione, all'assenza di particolari sapori, alla bassissima dose d'uso ed alla esistenza di un antidoto specifico.
Gli anticoagulanti utilizzati per la produzione di esche rodenticide chimicamente appartengono tutti a 2 categorie: cumarine e indandioni. Il loro meccanismo di azione è comunque simile: agiscono a livello del fegato come antagonisti della vitamina K interferendo con la sintesi dei fattori della coagulazione del sangue Vitamina K- dipendenti.
La diversa tossicità delle molecole anticoagulanti è legata soprattutto alla loro diversa capacità di essere degradate metabolicamente ed allontanate con le feci o le urine.
La loro azione inizia almeno dopo 3 giorni dall'ingestione, provocando emorragie interne che indeboliscono l'animale. La debolezza fa' si che l'animale riduca la sua attività e rimanga preferibilmente nella sua tana.
La vitamina K1 è l'antidoto specifico di tutti gli anticoagulanti.

Principi attivi:

Warfarin Il primo anticoagulante introdotto in commercio il cui uso è ormai raro come rodenticida ma ampiamente usato in medicina nelle terapie anticoagulanti.

Chlorophacinone Anticoagulante a dose multipla della categoria degli Indandioni. Meno tossico rispetto agli anticoagulanti di generazioni successive perché si conserva meno nel corpo dall'animale. Presenta quindi minori rischi di avvelenamento secondario per la fauna selvatica.

Bromadiolone Cumarina di seconda generazione efficace già con due piccole ingestioni di esca. È il principio attivo più usato in Europa. Idoneo per la disinfestazione di tutti i muridi infestanti.

Difenacoum È generalmente efficace già con due piccole ingestioni di esca. E' un principio attivo con una selettività tra le più elevate; risulta essere infatti tossico su topi e ratti ed un po' meno sugli animali domestici.

Brodifacoum Potentissimo anticoagulante. Agisce come gli altri principi attivi anticoagulanti, ma una volta ingerito ha una capacità di resistere alla degradazione molto maggiore, per cui anche una singola ingestione risulta mortale su tutti i ceppi di muridi resistenti agli anticoagulanti attualmente conosciuti. La quantità di esca necessaria per ottenere con il Brodifacoum, la dose letale è molto piccola, e corrisponde appena al 5% del consumo alimentare giornaliero sia per il topo che per il ratto.

Tossicità acuta delle esche:

Nella tabella viene riportato il valore della tossicità delle esche per singola ingestione.
I valori vengono espressi in DL50 che corrispondono alla quantità di esca in grammi, che, somministrata per via orale in una unica ingestione, porta alla morte il 50% di un gruppo di soggetti di peso medio.
I valori sono stati calcolati partendo dai dati sperimentali ricavati sui principi attivi puri.

Tabella dose letale per singola ingestione (DL50)

Tossicità cronica delle esche:

La tossicità di un principio attivo viene notevolmente aumentata se l'ingestione viene ripetuta per più giorni. La differenza di tossicità tra i diversi anticoagulanti in questo caso è molto meno accentuata, purché non si sia in presenza di resistenze acquisite.

LE ESCHE

Appetibilità dell'esca

Va precisato che l'appetibilità delle esca è un concetto da affrontare in modo statistico. Dipende dalle disponibilità di fonti di cibo alternative, dalle abitudini alimentari delle singole popolazioni, dalla pressione demografica e dal comportamento sociale.

Resistenza agli agenti atmosferici

Le esche vanno scelte anche in funzione della loro resistenza agli agenti atmosferici.
Di seguito viene riportata tabella indicativa.

Cosa bisogna fare per combattere i muridi efficacemente


1. Ispezione ed identificazione
Bisogna conoscere le caratteristiche degli infestanti, quali sono le loro capacità fisiche , quali sono i segni che bisogna cercare e con questo trovare le risposte alle seguenti domande:
Chi sono? Cosa hanno trovato da mangiare per poter vivere in questa area? Dove si nascondono durante il giorno ? Dove passano per andare dai loro rifugi ai luoghi di alimentazione? Sono appena arrivati o sono qui da molto tempo? Da dove sono arrivati?

2. Pulizia, bonifica e ordine
Dove è possibile rendere inaccessibili le loro normali fonti di cibo. Questo aumenterà l'efficacia delle esche perché non avranno altro da mangiare.

3. Applicazione dei mezzi di lotta
Scegliere il giusto tipo di esca o di trappola a seconda dei casi.

4. Verifica
Le esche e le trappole vanno ispezionate regolarmente, per valutare il consumo delle stesse ed eventualmente reintegrarle qualora siano finite.

5. Prevenzione
E' buona norma prevenire le reinfestazioni creando dei punti di avvelenamento fissi e protetti in stazioni di avvelenamento di sicurezza per intercettare nuovi ve